Da poche ore la federcalcio ucraina ha annunciato la sospensione del campionato in seguito al precipitare della situazione nel Paese. Il pensiero va subito ai connazionali bloccati a Kiev, tra cui il tecnico dello Shakhtar Donetsk Roberto De Zerbi.
Silenzio stampa e massima prudenza: la nuova vita "ucraina" di De Zerbi
Non si può neanche dire che sia fortunato l'ex tecnico del Sassuolo dato che fino a pochi giorni fa lui, il suo staff e la sua squadra erano in Turchia. Va ricordato, infatti, che De Zerbi non è l'unico italiano presente nello staff dello Shakhtar, il suo vice Davide Possanzini, ex rondinella, i collaboratori Michele Cavalli e Giorgio Bianchi oltre al vice direttore sportivo Carlo Nicolini, un'istituzione per il club, dove ha iniziato a lavorare dal 2004 come preparatore atletico.
Lo Shakhtar, si trovava nell'Antalya, dove erano rimasti per un mese in ritiro per la preparazione dovuta alla lunga pausa invernale del calcio in Ucraina. L'allenatore bresciano sta dunque vivendo un momento particolare a causa della preoccupazione per lo scenario bellico, il quale ha provocato la spostamento del "club dei minatori" da Donetsk a Kiev, città che vede presente la Dinamo da sempre rivale dei arancioneri. Prima e seconda, Shakhtar e Dinamo Kiev sono separate da due soli punti in classifica. In questi giorni l'allenatore è stato contattato da diversi media italiani, ma ha preferito evitare di fare dichiarazioni azzardate, perché ogni parola fuori posto potrebbe creare problemi. Piuttosto, ha deciso di seguire il consiglio arrivato dall'Ambasciata italiana: evitare spostamenti non necessari e fare scorte di acqua e cibo.sto ...
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