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Reportage dal calcio di provincia: una nuova vita per lo stadio del Capitignano

Reportage dai campi di provincia, quelli in cui si respira un altro tipo di calcio, più autentico e più vicino alla gente. Questa volta siamo a Capitignano, per vedere da vicino L'Aquila 1927. 

Prima c’era un semplice campo di terra. Quello legato alle categorie minori, delle magliette intrise del colore giallastro dopo essere rimaste travolte dalle nuvole di fumo alzate dal vento o dai giocatori presenti in campo. Quello degli scarpini sotto l’acqua corrente a partita terminata. Un deserto dove ci si sporca volentieri per la propria squadra. Sono questi che regalano ancora sprazzi di romanticismo. Ma in realtà il romanticismo da lì non se n'è mai andato via. Rimane sempre presente anche nel nuovo meraviglioso progetto del comune di Capitignano, che ha ridato vita al proprio stadio comunale con una riqualificazione totale che ha visto l’utilizzo di erba sintetica. Lo scorso 12 agosto è stato inaugurato con il taglio del nastro da parte del sindaco.

 UN PAESE MERAVIGLIOSO

Capitignano è un piccolo paese in provincia dell'Aquila in Abruzzo, uno dei più belli della valle dell' alto Aterno. Un prezioso diamante incastonato nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Conta poco più di 600 abitanti. Un paesino di montagna che l'estate si riempie e l'inverno resiste grazie ai pochi piccoli ultimi romantici legati al territorio. A mantenere viva la storia e le tradizioni del posto sono anche le frazioni: Mopolino, Sivignano, Paterno, Collenoveri, Aglioni e Pago-Rovagnano. La squadra calcistica esiste dal 1986 e oggi milita in seconda categoria. I colori sociali sono il viola ed il bianco, che sulle maglie fanno la loro modesta figura.

Quello che ci insegna Jakub Jankto

Jakub Jankto è tornato a giocare in Italia, precisamente a Cagliari. Sarà il primo calciatore dichiaratamente omosessuale a giocare in Serie A. A che punto è il nostro paese? Una foto in bianco e nero, scattata a due passi dal porto, in Via Roma. Un cappellino tirato sugli occhi, a nascondere il volto. Una cartellina con una doppia J a lasciare poc...
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Fischio d'inizio dell'amichevole tra L'Aquila 1927 e Capitignano. Foto: Il Catenaccio.

 IL CAMPO

 <<Il progetto del campo nasce nel 1990, un progetto complessivo di un centro sportivo. Negli anni abbiamo svolto molteplici migliorie aggiungendo di volta in volta sempre più strutture per renderlo completo>> mi racconta Franco Pucci sindaco di Capitignano. <<La riqualificazione è stata attuata grazie ai fondi del PNRR. È stato possibile riposizionare il manto erboso riqualificando inoltre tutta l'area>> aggiunge, ma non è finita qui. Perché sempre con i fondi del PNRR <<e grazie alla vittoria di un bando siamo riusciti a posizionare all'esterno della struttura una palestra urbana per dare ancora più valore al campo sportivo>>. Nel paese è presente anche un campetto da calcetto molto importante per la popolazione del luogo. Nonostante la creazione di uno nuovo, posizionato dietro ad una delle porte dello stadio, l'idea sarebbe di attuare una rigenerazione anche per il vecchio sempre tramite la vittoria di un bando. Ritornando allo stadio <<nei mesi successivi faremo un manifestazione di interesse per consegnare la struttura polivalente, oggi ancora oggetto di lavoro. Abbiamo creato il doppio spogliatoio e stiamo anche posizionando un pavimento anti trauma>> inoltre <<proveremo a realizzare un piccolo laghetto sportivo con un altra struttura di legno sempre all'interno del perimetro delle strutture>> conclude il sindaco. Dalle sue parole si evince la voglia del comune di rendere lo sport parte attiva e fondamentale del paesino.

L'inaugurazione è stata una grande festa. Sono venuti in centinaia ad assistere al ricco programma organizzato dal comune. L'ospite d'onore è stata L'Aquila 1927 che prima ha svolto una sgambatura con la squadra locale e poi successivamente un'intensa amichevole con il Rieti. Per prima cosa il campo è stato benedetto dal prete locale, Don Ever. Successivamente il nastro è stato tagliato dal sindaco, come da tradizione per eventi simili. Una lettera del presidente della Ternana, Bandecchi, ha aperto le danze. Poi a parlare sono state molteplici figure importanti della giornata tra i quali anche il presidente dei rossoblù Massimo Barberio. Come da programma, il pomeriggio è iniziato con un allenamento congiunto. Una sgambatura tra le riserve del L'Aquila e la formazione locale finita sette a zero per gli aquilani. 

 L'AMICHEVOLE

Il bello è arrivato dopo con l'amichevole contro il Rieti. Una sola categoria di differenza tra le due squadre. I reatini giocheranno la prossima stagione in eccellenza mentre gli aquilani, dopo poco più di un lustro, sono tornati a calcare i campi della Serie D grazie alla vittoria del campionato lo scorso anno. La partita inizia. Il Rieti gioca bene nella propria metà campo ma quando arriva nell'area avversaria c'è poco da fare. I rossoblu sono di un livello superiore e non si fanno di certo intimidire dal loro gioco. I reatini sviluppano azioni profonde utilizzando lanci lunghi mentre gli aquilani giocano nello stretto costruendo il gioco con calma, senza fretta, sfruttando molto bene le ripartenze. Il primo goal arriva al 25' e lo segna L'Aquila quando dal corner Banegas crossa e trova la testa di Bacio Terracino che colpisce il palo. Sulla respinta gonfia la rete Galesio sbloccando il match. Al 33' un filtrante di Bacio Terracino arriva sui piedi di Banegas che la insacca di prima sul primo palo con un sinistro alto. I rossoblù mettono a segno il terzo goal verso la fine della prima metà di gioco sempre con Banegas che la mette dentro trovando spazio in mezzo alla difesa e calciando in diagonale. Il secondo tempo è meno scoppiettante del primo. Il Rieti prova ancora i lanci lunghi. Non gli vengono fischiati due rigori dubbi e si lamenta anche per dei falli non dati. C'è del velato nervosismo ma è complice il fatto che la squadra è fisicamente meno preparata della formazione aquilana. A brillare davvero per i reatini è stato Simone Rei, ex del match. L'Aquila cala il poker al 72'. Dopo un recupero palla, Angiulli tira dalla propria metà campo (55 metri circa) vedendo il portiere spostato in avanti. Fa un eurogol mozzafiato che viene accompagnato dagli applausi del pubblico. L'allenatore avversario bisticcia con l'arbitro che lo espelle con classe per il suo atteggiamento altezzoso. "Ma cos'è? Una partita di Champions League?" si sente dagli spalti. Il match si conclude, L'Aquila porta a casa l'amichevole con un'ottima prestazione. Lo speaker mette "Occhi di gatto" a tutto volume, strappando molti sorrisi, e la dedica a Simone Rei che sulla fascia si è mosso con una classe impressionante ed è inutile dire che l'eccellenza gli sta stretta

L'inaugurazione del campo a Capitignano. Foto: Il Catenaccio.

 ROSSOBLU PRONTI ALLA D

A fine partita mi presento fuori dagli spogliatoi e aspetto l'allenatore, Massimo Epifani, che mi concede una breve intervista. <<Oggi abbiamo fatto un grande allenamento giocando bene. Forse la migliore uscita che abbiamo svolto in questa pre-season>> commenta il mister. <<Mi è piaciuto come la squadra stava in campo e come ci siamo mossi con le nostre trame di gioco. Sono contento, in preparazione si lavora e si migliora giorno dopo giorno>>. Successivamente gli chiedo se è soddisfatto dei nuovi acquisti della società arrivati dopo le molteplici cessioni attuate. <<Abbiamo fatto un mercato importante prendendo dei giocatori di rilievo. Certo, mi dispiace per chi se ne è andato via. Li avrei tenuti tutti ma si fanno delle scelte e siamo pagati per questo. Si cerca sempre di migliorare e fare qualcosa di più importante>>. Riguardo all'inaugurazione del campo sportivo <<sono contento e siamo contenti di essere qui. So che il sindaco (Franco Pucci, ndr) ci teneva tanto e per noi d'altronde è solo un motivo d'onore rappresentare il capoluogo di regione oltre che portare esempio all'esterno della nostra squadra>>. Gli chiedo cosa si aspetta dalla prossima stagione. <<I nuovi obiettivi sono quelli di primeggiare, di fare un campionato di vertice. Cercheremo con grande umiltà e voglia di fare di svolgere una buona annata>>. Concludo con una domanda abbastanza graffiante. Gli chiedo se in questo momento la società e tutta la squadra sognassero la Lega Pro. <<Noi lavoriamo ogni giorno per fare il massimo, poi vedremo a fine campionato quello che sarà. Abbiamo fatto una grande squadra e abbiamo una grande società. Ci sono molte squadre insidiose quindi ci vorrà tanto lavoro, tanta umiltà ed un pizzico di fortuna>>. La Serie D non è di certo un campionato semplice ma, oggi come oggi, sicuramente L'Aquila è una delle favorite ai vertici della classifica. Vedremo come andrà a finire. Di certo avrà sempre il sostegno della sua magnifica tifoseria.

L'arrivo del pullman de L'Aquila 1927. Foto: Il Catenaccio

 UNA GIORNATA STORICA

Uno spettacolo degno delle grandi occasioni con una magnifica cornice di pubblico. Un pomeriggio da ricordare nella storia recente di Capitignano. È questo il tipo di evento che fa capire alle persone quanto valga il calcio nella nostra società. Quanto davvero può portare a migliorare questi paesi con la sua intramontabile bellezza. Ora il campo verrà mantenuto con tutte le accortezze possibili e con la voglia di riqualificare ancora una volta il territorio. Perché questo meraviglioso sport può portare tante gioie alla comunità locale.

Il pomeriggio finisce dopo fiumi di birra scolati, fette di cocomero e arrosticini ingurgitati oltre che ad una bella scorpacciata di puro e scintillante calcio che, ricordiamo, non fa mai male. 

I simboli delle squadre. Foto: Il Catenaccio

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