Tra i gol di Timothy Weah e le uscite a vuoto di Mendy, i Mondiali sono partiti subito con il pieno di sorprese.
Ogni Mondiale porta sempre dei cambiamenti. In attesa di vedere proposte nuove di gioco o idee rivoluzionarie, quattro partite sono troppo poche per capire eventuali nuove tendenze, la vera novità sono i minuti di recupero. Nei mesi scorsi, Infantino era stato chiaro: "si gioca troppo poco". Molti avevano interpretato le parole del presidente della FIFA come un assist al tempo effettivo e chi a suo tempo l'aveva pensato non si sbagliava. La gestione dei minuti di recupero in queste prime partite non lascia dubbi, gli arbitri devono aver ricevuto degli ordini chiari: si deve giocare di più! E' cosi è stato. Alcune gare hanno avuto degli extra time di quasi un quarto d'ora, come se si fosse aggiunto alla partita un tempo supplementare.
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Sono 7 mila i lavoratori migranti morti negli ultimi dieci anni nei cantieri che preparavano i Mondiali in Qatar. Lo ha reso noto il The Guardian.
Ciò che viene lanciato al Mondiale solitamente poi è imposto al resto del sistema calcio. Abituiamoci, quindi, a partite lunghissime. E'un bene o un male? Difficile dirlo. Molti allenatori, come Pioli, l'invocano da tempo. Altri addetti ai lavori considerano il tempo effettivo un regalo alle pubblicità. Più dura un evento più si può riempire di spazi pubblicitari. Non vorremmo sembrare maligni ma, vista l'aria che tira nella FIFA, la ricerca continua di nuovi introiti porterà anche a questo.
Ma il calcio, quello giocato, cosa ha mostrato d'interessante? Abbiamo visto l'Inghilterra distruggere l'Iran. 6 a 2 il risultato finale per i sudditi di Re Carlo III. Ma sarà vera gloria? L'Iran è sembrato poca cosa mentre l'Inghilterra ha maramaldeggiato coi vestiti che si addicono a una delle favorite del torneo. Ma da quante edizioni, di Europei o Mondiali, gli inglesi sono favoriti? La scusa è sempre la solita. Come può una nazione come l'Inghilterra non vincere nulla dal 1966? In più la Premier League è ormai il campionato più ricco e importante del mondo. Tutto vero, ma ciò che supporta maggiormente le ambizioni dei "bianchi" è l'aver sfiorato da tempo vittorie importanti: l'ultimo Europeo perso ai rigori contro l'Italia e la semifinale mondiale contro la Croazia buttata al vento nei supplementari. Quest'anno potrebbe essere l'anno buono e gli uomini di Southgate sembrano forti e completi in tutti i reparti.
Sempre nel girone dell'Inghilterra, USA e Galles hanno pareggiato 1 a 1. Da segnalare che i gol sono stati segnati dal figlio d'arte Timothy Weah per gli americani e dall'eterno Bale per i gallesi.
Passando al girone A, l'Olanda ha battuto nei minuti finali il Senegal. 2 a 0 il punteggio finale per gli uomini di Van Gaal che a 71 anni cerca l'ultimo acuto di una grande carriera e la prima coppa del mondo per la sua nazione. Non sarà un mostro di simpatia l'allenatore olandese, che negli anni, in più di un'occasione, ha tirato frecciate al nostro calcio, ma è sicuramente uno dei più bravi di questa kermesse. L'Olanda è forse meno scintillante di altre volte ma la coppia difensiva de Ligt-Van Djik sarà un fortino difficile da superare per tanti avversari. In più, sta iniziando a brillare la stella di Cody Gakpo, il giovane attaccante del PSV autore del gol che ha sbloccato la partita. Non è difficile da prevedere che nei prossimi mesi in Premier League si scanneranno per prenderlo. Il Senegal non ha demeritato ma il suo pur esperto portiere Mendy è stato disastroso e responsabile di entrambi i gol subiti. Ma i leoni della Teranga non sono ancora fuori dai giochi e possono ancora ambire a qualificarsi per la fase successiva.
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Tra Kevin Lasagna e un piatto di lasagne, con contorno di Mondiali, con uno sguardo a Qatar 2022 e a un'Italia che non c'è più.
Chi difficilmente passerà il turno è il Qatar, battuto dall'Equador nella partita d'apertura. Ma più che la sconfitta ha fatto impressione il pressappochismo di molti giocatori qatararioti, su tutti il portiere
Al Sheeb capace di compiere tra uscite a vuoto nella stessa azione.
L'Equador, invece, può essere una mina vagante con l'ottimo Valencia, per ora capocannoniere, e il terzino destro Angelo Preciado in forza ai belgi del Genk, raffinata bottega dove sono passati fior di giocatori.
I fuochi d'artificio devono arrivare. Tutti aspettano Messi e Ronaldo per la loro ultima recita mondiale. Oltre ai due collezionatori di palloni d'oro, noi aspettiamo qualche nuova stella. Un campione di cui innamorarsi. Ormai nessuno scopre più nulla e tutti sappiamo tutto grazie alla valanga d'informazioni che ci sommerge. Il calcio, però, sa sempre rigenerarsi. Speriamo che anche in Qatar sia così e che questo Mondiale non venga ricordato solo per lo sfruttamento dei lavoratori che hanno permesso che si mettesse in piedi la competizione e per la cecità dei vertici della FIFA davanti a prese di posizioni dei capitani che vogliono indossare le fasce arcobaleno.
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