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Leicester: il brusco risveglio dal sogno

Dopo la favola arriva la tragedia: il Leicester saluta la Premier League e retrocede in Championship. Decisivo l'ultimo turno di campionato. 

Domenica 28 maggio 2023. Ultima giornata di Premier League. Il Leicester, in piena lotta salvezza, deve vincere contro il West Ham e sperare in un risultato negativo dell'Everton che affronta, tra le mura amiche di Goodison Park, il già salvo Bournemouth. Le Foxes vincono 2-1 contro gli Hammers, e le Toffees superano 1-0 le Cherries. Leicester retrocesso. Everton salvo.

Un velo di tristezza scende sul King Power Stadium, e poi lentamente arriva anche nei cuori di tutti gli appassionati di calcio che tra il 2015 e il 2016 hanno seguito con trasporto emotivo la cavalcata trionfale dei ragazzi di mister Claudio Ranieri. La vittoria del sette anni fa è stata definita da tutti una favola, un "miracolo calcistico", irripetibile, destinata a restare un "unicum" nella storia del Leicester. In realtà, negli anni successivi sembrava aver funzionato da input per un futuro roseo e sempre più ambizioso, basti pensare al raggiungimento dei quarti di finale di Champions League, ai buoni piazzamenti in Premier League, alle partecipazioni in Europa League, alla semifinale di Conference League dello scorso anno, alla conquista della prima storica FA Cup e del secondo Community Shield nel 2021, alla costruzione di un centro sportivo all'avanguardia da far invidia a buona parte dei club più blasonati d'Europa. Insomma, tutto lasciava pensare a un progressivo consolidamento delle Foxes nel calcio inglese ed europeo, seppur con qualche preventivabile flessione, perché in fin dei conti la loro storia ci racconta di una lunga permanenza nelle serie cadette e di una bacheca non così piena di trofei.
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Il momento di flessione è arrivato, ma in modo brusco e rovinoso, perché ha portato le Foxes alla retrocessione, costringendole quindi a dover ripartire dalla Championship. Nel momento di maggior difficoltà, adesso spetta al club dimostrare se quanto di buono seminato in questo decennio sarà sufficiente per superare questo incidente di percorso e per risalire nel più breve tempo possibile in quello che, a oggi, è il miglior campionato europeo. Nessuna tragedia, comunque, il Leicester non si arrende mai (come recita, infatti, il suo motto: Foxes never quit), e ha tutte le carte in regola per tornare protagonista ad altissimi livelli. Questo passo falso, tuttavia, non può lasciare indifferenti tutti coloro che sette anni fa hanno sognato e gioito per la vittoria del debole Leicester contro colossi del calcio, come Manchester United, Manchester City, Liverpool, Chelsea, Tottenham e Arsenal.
Mi piace pensare che, anche solo per un istante, al momento del triplice fischio che ha decretato la retrocessione delle Foxes, tutti noi appassionati di calcio abbiamo riavvolto il nastro della memoria per andare a pescare momenti, ricordi ed emozioni legati a quella meravigliosa favola di sette anni fa, per esempio: il "Dilly ding dilly dong, we are in Champions League men!" di Claudio Ranieri, il perenne sorriso e la corsa generosa e infinita di Ngolo Kantè, il talento cristallino e il sinistro fatato di Riyad Mahrez, i gol (valanghe di gol!) e il personaggio completamente fuori da ogni schema di Jamie Vardy, le parate e il carisma di Kasper Schmeichel, i due giganti della difesa, Robert Huth e "capitan" Wes Morgan, trasformati in dighe invalicabili dall'attenta regia di mister Ranieri, la grinta messa in campo dal giapponese Shinji Okazaki, il motorino di centrocampo Danny Drinkwater, il fondamentale contributo di Leonardo Ulloa che ha tenuto in piedi l'attacco delle Foxes durante la squalifica di Vardy in un crocevia fondamentale della stagione. Come dimenticarsi poi di altre pedine fondamentali tra cui Danny Simpson, Andy King, Jeffrey Schlupp e Christian Fuchs.
Nella prossima stagione, quindi, la Championship accoglierà nuovamente il Leicester dopo nove anni di assenza, durante i quali le Foxes hanno fatto sognare milioni di appassionati di calcio in giro per il mondo. È un po' come se la cruda realtà avesse bussato fragorosamente alle porte del Leicester, dei suoi tifosi e di tutto noi amanti di favole calcistiche, svegliandoci di soprassalto da un sogno che non avremmo voluto finisse mai.
Non resta quindi che ringraziare il Leicester per tutte le emozioni che ci ha regalato e per averci permesso di sognare, e augurargli una pronta risalita nei principali palcoscenici del football inglese ed europeo, perché tutto il mondo del calcio, soprattutto quello odierno sempre più guidato da logiche di business e non di passione e amore per questo sport, ha ancora un grande bisogno di sogni a cui rimanere aggrappati, di favole da vivere e di storie da raccontare.



Marco Fontanelli

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