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La nuova Juventus targata Dusan Vlahovic

  Da CR7 a DV9. La galassia bianconera si appresta a far spazio ad una nuova stella: quella di Dusan Vlahovic. Il suo arrivo rappresenta molto di più di un colpo di teatro

Nel primissimo pomeriggio di lunedì avevamo lanciato in esclusiva la notizia del blitz bianconero, che nelle ore successive, soprattutto dopo l'intervista di Pradè, è stato confermato anche dalle altre emittenti sportive, diventando trend del momento, tanto da poter rivaleggiare con l'audience delle elezioni del presidente della repubblica italiana.

La notizia era a nostra disposizione almeno da sabato, ma sapevamo che il riserbo era massimo. La trattativa per Vlahovic è un capolavoro dal punto di vista strategico e comunicativo. L'accordo verbale risale a qualche giorno fa. Tutto è avvenuto all'oscuro dei principali organi di stampa e dell'opinione pubblica. Come nel caso di Higuain e di Cr7, la società ha smentito e dissimulato fino all'ultimo minuto. L'ufficialità però potrebbe arrivare lunedì. Resta da capire come i bianconeri gestiranno l'informazione in queste ultime ore, con un occhio rivolto alla Borsa. È indubbio che verrà scelto il momento più propizio per gli azionisti. Ieri, a Piazza Affari, il titolo è volato a +5%. Nel breve termine, la crescita potrebbe continuare. Molto probabile che l'annuncio ultimo slitti alla prossima settimana. Aumenta la colonia viola della Juventus, dopo Cuadrado, Bernardeschi e Chiesa. 

 Cosa manca alla chiusura dell'operazione Vlahovic?

 Alcuni dettagli da limare, nella trattativa, rimangono. Come avevamo anticipato, riguardano la formula delle commissioni per gli agenti e quella della spesa per il cartellino, cioè la distribuzione della cifra finale tra parte fissa e bonus. Già nelle prossime ore, soprattutto sul primo fronte, si dovrebbe trovare la quadra definitiva (poco più di 15 milioni, il premio per l'entourage capitanato da Ristic). Per ratificare gli accordi e preparare le carte, il tempo è sufficiente. Ma siccome si potrebbe arrivare al fine settimana, c'è da aspettarsi che la Juve comunichi l'ufficialità dell'acquisto lunedì prossimo alla riapertura delle Borse, come accaduto anche in passato.

La Juventus, ora che ha il sì dei viola (quello di giocatore ed entourage già c'era), può temporeggiare. I bianconeri vorrebbero chiudere almeno una o due trattative in uscita nel frattempo. Per Morata il problema non sussiste: si tratta solo di una formalità il suo passaggio al Barcellona. Per Ramsey, sembra che le cose si siano complicate, vista l'ostinazione con cui continua a rifiutare le sirene della Premier (Burnley e Crystal Palace principalmente) e considerato il restringersi dei tempi. Nelle ultime ore la società ha ribadito ai suoi procuratori che oltre ad essere estromesso dalla lista Uefa, verrà messo fuori rosa se continuerà a respingere al mittente ogni offerta di prestito o ingaggio. Secondo una fonte vicina al calciomercato inglese, Ramsey starebbe aspettando solo l'Arsenal e il suo futuro sarebbe intrecciato a quello di Arthur. Allegri preferirebbe lasciare ai Gunners il gallese, rispetto al brasiliano, perché come ha dichiarato nell'ultima conferenza, il numero 5 bianconero costituisce un'ottima risorsa in ottica rotazioni e turn over. Contro l'Hellas Verona, alla ripresa, mancherà Locatelli per squalifica e il brasiliano è l'unico del parco giocatori che possa prendere il suo posto in mezzo, per caratteristiche. 

Il nuovo marchio della Juventus con Dusan Vlahovic

 Con il trasferimento di Vlahovic, chi fa l'affare?

Tutti. Si è in presenza di un vero e proprio esempio di reciproco vantaggio. Da un lato la Fiorentina incassa una cifra superiore al suo stesso fatturato e realizza una plusvalenza faraonica, scampando il pericolo di perdere il suo miglior asset a parametro zero, o di doverlo vendere ad una cifra inferiore. Dall'altro la Juve investe non solo su una risorsa sportiva, ma anche sul proprio prestigio, sul proprio engagement, e sul proprio appeal internazionale. La Juve – non va dimenticato – è quotata in Borsa, e negli ultimi mesi aveva collezionato performance negative sui mercati. L'acquisto di Vlahovic è anche un segnale inviato agli investitori, oltre che alla concorrenza e agli avversari.

In un altro articolo avevamo parlato dei programmi del 2022 bianconero, indicando le caratteristiche del nuovo corso. Quasi la metà dei 400 milioni di ricapitalizzazione era stata destinata al piano di sviluppo, nel quale rientrano anche le voci riferibili al rafforzamento sportivo. L'aumento di capitale non era destinato solo a coprire gli oneri finanziari e a garantire solidità. La possibilità di ridurre il rosso è strettamente legata ai risultati sportivi e a quelli del calciomercato. La Juve si è assicurata uno dei tre centravanti più forti del mondo, anche in prospettiva. C'è differenza, infatti, con i colpi Higuain e Cr7. I primi due erano arrivati in un'altra fase della carriera, e il loro addio ha generato minusvalenze perché erano uno oltre la soglia dei ventotto, uno oltre quella dei trenta. Vlahovic invece è un giocatore che potrebbe perfino essere rivenduto un giorno, realizzando una robusta plusvalenza, un po' come accadrà – salvo imprevisti o miracoli – per De Ligt.

Inoltre, il passaggio di Vlahovic ad una squadra italiana è un affare per l'intero campionato, in termini di clamore mediatico, di immagine e prestigio. La Serie A Tim è stata preferita alla Premier (Arsenal, Newcastle e Liverpool), alla Liga (Real Madrid e Atletico) e alla Bundesliga (Bayern e Dortmund) da uno dei più cristallini talenti della nuova e giovane generazione di campioni, che si contenderà il pallone d'oro nel prossimo decennio – al momento – con Haaland e Mbappé. Si tratta di un vanto per tutto il movimento calcistico italiano, come accadde con l'arrivo di Cr7. Una stella che continuerà a brillare in serie A.

 Come cambia l'attacco bianconero con Vlahovic?

Questo attaccante è unico nel suo genere perché oltre a reggere da solo il peso dell'attacco, guerreggiando su tutto il fronte difensivo avversario grazie alle straordinarie doti fisiche ed atletiche, è incontrastabile nel gioco aereo, sia nell'accompagnamento della costruzione della manovra, sia nella rifinitura e nella conclusione delle azioni, essendo un leone nell'area piccola. Dusan ha un innato senso del gol: segna in ogni modo e da ogni distanza, oltre ad essere uno specialista di rigori e punizioni. Inoltre, è un regista offensivo a tutti gli effetti, dotato di pregevole tecnica individuale. Non sarà facile per il giocatore confermare le proprie statistiche (20 centri in 24 partite in questa stagione) e i propri record (32 reti in A nel 2021, cioè una media da Cr7), anche visto il sistema di gioco della Juve, che troppo spesso ha penalizzato Morata lasciandolo isolato in avanti, in balia degli avversari. Dove è la differenza allora? Che in questo ruolo, lo spagnolo si deprime mentre il serbo si esalta. Proprio per questo Vlahovic costituisce una grande occasione di crescita anche per la dimensione corale dei bianconeri. Con il serbo, torna un centravanti in grado di duettare con Dybala, riproponendo le situazioni di gioco viste in passato con Del Piero e Trezeguet, con Tevez e Llorente, o all'Inter con Lukaku e Lautaro lo scorso anno. L'argentino dovrebbe trarre beneficio dall'arrivo del diamante della Fiorentina, anche se alcuni ipotizzano che l'arrivo di Vlahovic sia legato al suo mancato rinnovo di contratto.

Dybala potrebbe agire sia da seconda punta, sia da trequartista a rimorchio del centravanti principe. Quando rientrerà Chiesa (auguri di buona guarigione a Federico, dopo che l'intervento è riuscito perfettamente), poi, sarà possibile anche vedere un 4-3-3 puro. Grazie al serbo, Allegri può scegliere più moduli all'occorrenza. Vlahovic permette di schierare la Juve anche con il 3-5-2, col 4-4-2 o con il 4-2-3-1. Si tratta di un grande colpo, quindi, anche a livello tattico. In particolare, a Dusan saranno chiesti i gol mancanti. 

 Come cambia il mercato bianconero con Vlahovic?

I primi dubbi riguardano Dybala. Come dicevamo, alcuni insistono nel sostenere che il costo collaterale dell'arrivo di Vlahovic corrisponda al mancato rinnovo di Paulo. Alcuni si sono spinti a dare per sicuro il passaggio de la Joya all'Inter a giugno. Fino a che Dybala non rinnoverà tutto è possibile, anche perché Marotta ci proverà, e dopo il clamore legato a Vlahovic farà di tutto per non far apparire l'Inter inferiore ai rivali (come dimostra l'acquisto di Gosens, ad un passo). La situazione rinnovo è in stand by: la dirigenza ha confermato che i giocatori in scadenza verranno incontrati a febbraio, ma per evitare interferenze con il doppio turno di Champions col Villareal si potrebbe perfino scivolare a marzo. L'impegno finanziario per Vlahovic è importante, è indubbio. Le risorse residue a disposizione non consentiranno ulteriori operazioni ciclopiche, salvo cessioni importanti. Ma la dirigenza ha fatto i conti.

Allo stesso tempo, tuttavia, si deve considerare che la rosa a giugno vedrà una ulteriore rigenerazione, dovuta all'abbattimento del monte ingaggi e al taglio dei profili considerati obsoleti o non più in linea con il progetto sportivo. Lo stipendio di Vlahovic verrà coperto per gran parte dalla cifra destinata originariamente a Morata, ed occorre ricordare che si libereranno risorse per il monte ingaggi, prima o poi, anche attraverso la partenza di Ramsey, quella di Arthur (a gennaio o in estate, ma uscirà indubbiamente), e da quelle estive di Alex Sandro (ormai certa) e di Rabiot (probabile ma non sicura).

De Ligt, anche se sarebbe una perdita per l'intera Serie A, a giugno potrebbe partire, a meno che non scopra una nuova vena di entusiasmo dopo l'acquisizione di Vlahovic e il rilancio della competitività di questo corso sportivo. L'uscita dell'olandese garantirebbe un'enorme plusvalenza, anche se la cifra fosse inferiore ai 120 milioni della clausola che si attiverà in estate. I bianconeri si accontenterebbero di 85 milioni, cioè del prezzo pagato.

C'è poi la questione rinnovi: De Sciglio rinnoverà a cifre inferiori. Bernardeschi potrebbe fare altrettanto, nonostante il pressing di Marotta. Futuro lontano da Torino per Perin, perché non verranno più spesi 6 milioni lordi per l'ingaggio del secondo portiere, e difficilmente l'attuale numero trentasei accetterà un dimezzamento visto il poco spazio nell'undici titolare. Permanenza sicura per Rugani, dopo le ottime prove che ne hanno corroborato l'affidabilità. Anche per Cuadrado alla fine l'accordo arriverà a cifre in leggero ribasso, ma si esaudirà la richiesta del colombiano di estendere il contratto fino al 2024. Nelle prossime ore sono attese, invece, offerte per Bentancur, in particolare dall'Aston Villa. L'interesse degli inglesi, che erano presenti al Meazza domenica sera dove si è esibito in una buona prestazione, rimane tiepido. Dinanzi ad una semplice offerta di prestito, Allegri preferirebbe trattenere l'uruguagio. Quello che è certo, è che la sua uscita e quella di Arthur si escludono a vicenda, visto che Ramsey è da considerarsi out.

Se uno dei due partirà, arriverà comunque un sostituto a Torino, con una formula low cost.

Rovella è il principale indiziato. Il centrocampista azzurro è molto più vicino di Nandez, perché appartiene già ai bianconeri e anticipare il prestito da giugno a gennaio sarebbe meno costoso, visto che il Cagliari almeno la clausola dell'obbligo di riscatto a giugno, per il suo centrocampista pregiato, la vuole. L'esonero di Shevchenko ha riaperto questa pista. Il Genoa potrebbe accontentarsi perfino di contropartite, come avevamo già anticipato, dell'U23 bianconera. Kaio Jorge, invece, che continua a ricevere offerte dalla serie B, era stato accostato al Genoa che però ha preso Piccoli dall'Atalanta, e alla Salernitana, ma Sabatini vorrebbe prima provare a piazzare il colpo Diego Costa.

Infine, curioso il caso di Kulusevski prigioniero a Torino, visto che vorrebbe partire a causa dello scarso impiego per rilanciarsi. Il Tottenham di Conte e Paratici lo avrebbe preso fin da subito, e la dirigenza bianconera avrebbe perfino avallato questa trattativa. Ma visto l'infortunio di Chiesa e l'uscita di Morata, dovrà rimanere a dar man forte ad Allegri, che continuerà a concedergli chance. Resterà almeno fino a giugno anche Kean, per quanto sia difficile prevedere se scatterà l'obbligo di riscatto. La dirigenza bianconera si trovava con l'acqua alla gola visto l'addio shock di Cr7 e i tempi stretti per rimpiazzarlo, così ha accettato una formula con l'Everton che, considerati gli attuali risultati, appare eccessivamente onerosa. Il centravanti è giovane, ed è considerato un profilo in crescita. Inoltre, i numerosi impegni richiedono una punta di scorta. I bianconeri potrebbero ricontrattare la cifra del riscatto in estate, se il livello delle prestazioni non crescerà

Vlahovic alla Juventus porta in serbo gol e fisicità all'attacco bianconero

 Il futuro

Come avevamo anticipato, il pessimismo in casa Juve, era legittimo ma eccessivo. Adesso ci sono 70 milioni di buoni motivi per ritrovare l'entusiasmo. I quarti di Champions, la qualificazione alla prossima edizione del torneo, un migliore piazzamento in campionato, e perfino la coppa nazionale, appaiono più alla portata ora, nonostante la rosa non abbia risolto tutti gli scompensi costitutivi, che rimangono indipendentemente dall'arrivo di uno dei migliori attaccanti del nuovo millennio. Il primo passo sarà l'ufficializzazione di questa clamorosa trattativa. Il prossimo, l'integrazione del giovane centravanti serbo nella macchina di Allegri. Vlahovic è forte anche caratterialmente, è motivato e determinato ma non ha mai assaggiato le pressioni di un club di élite come la Juventus. La pressione, sotto alla Mole, è a livelli inimmaginabili, a maggior ragione dopo le cifre investite in questo affare. La schiera di detrattori, soprattutto annidati nella stampa e nel tifo, è già pronta a caricare i propri dardi incendiari, imbevuti nel malumore e nell'invidia. A ciò, si aggiunge la comprensibile delusione (per quanto siano da respingere e stigmatizzare nel modo più assoluto le minacce e le offese pervenute ad una giovane atleta) dei tifosi viola. Starà a Vlahovic spengere ogni malizioso tentativo di gridare al flop o al fallimento, ma potrà contare sull'ondata di entusiasmo contagioso che sta travolgendo il mondo bianconero in queste ore. I nuovi nemici sono già stati individuati, ma nessuna paura: il nuovo cecchino bianconero è già pronto a farli capitolare sotto i propri colpi.

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