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La competizione dei potenti: la Coppa Italia

Gennaio è alle porte e per il panorama calcistico italiano indica l'ingresso delle prime 8 classificate dell'ultima stagione in Coppa Italia. In Italia a differenza del panorama europeo le coppe nazionali prevedono delle teste di serie che partono dagli ottavi, creando una competizione oligarchica e priva di sussulti di emozioni.

Il sistema-calcio del nostro paese deve ripartire, ci vorrebbe il coraggio di applicare una formula per la Coppa Italia che alle nostre latitudini appare folle e rivoluzionaria, ma in realtà in molti altri paesi è utilizzata normalmente e piace molto al pubblico.

Invece, come sappiamo, è successo totalmente l'opposto. La riforma della Coppa è stata quanto di più reazionario si potesse immaginare: invece di aprire ai dilettanti, si è chiuso anche alla Serie C. Giocano solo le squadre di A e B, "per garantire uno spettacolo di livello".

La riforma attuata è una sorta di brutta copia della Superlega dove i grandi giocano solo tra di loro e spartire tra loro i diritti tv, guai se vanno a calcare un misero campo di provincia. E così, una competizione che potenzialmente potrebbe riaccendere la passione di interi territori diventa un percorso blindato in cui la più forte gioca in casa, e non importa se lo stadio è deserto, tanto gli ascolti in tv delle semifinali e della finale saranno buoni, e quindi il tornaconto è salvo.

E tutti gli altri muti. Le decine di piazze della provincia italiana di Serie C e D, che in una sfida di cartello potrebbero riempire stadi da 30mila posti, facendo innamorare dei propri colori le giovani generazioni della città. I presidenti si lamentano che le nuove generazioni stanno abbandonando il calcio. Ciò non accadrebbe, se il calcio fosse alla portata di tutti e tutte, e non fosse chiuso in una torre d'avorio.

Per fortuna, le voci discordanti continuano a esserci, anche all'interno del calcio di Serie A e del mondo dell'opinionismo. Stavolta è stato il mister dell'Empoli Andreazzoli a dichiarare: "questo format non mi piace molto, mi aggrada di più il modello inglese. Fatta così, è la coppa di chi è più forte e più potente, vorrei che fosse paritaria, che si cominciasse tutti assieme e si finisse tutti assieme".

A volte gli stessi concetti vanno ripetuti fino allo sfinimento per far sì che un cambiamento avvenga davvero. Vale almeno la pena di provarci.

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