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Italia fuori dai Mondiali, guai in casa Rai

 La vergogna dell'Italia fuori dai mondiali per la seconda volta consecutiva ha colpito tutti i tifosi, ma non è solo un dramma sportivo, è anche un problema a livello economico e di ritorno di immagine per la federazione che dovrà rinunciare ancora una volta agli introiti e alle sponsorizzazioni dovute alla partecipazione ai mondiali.

È un grosso problema anche per la televisione. La Rai ad aprile 2021 ha speso quasi 190 milioni per poter trasmettere in esclusiva il campionato mondiale che si svolgerà a dicembre in Qatar. Una spesa che al tempo sembrava giustificata, l'Italia di Mancini sembrava potesse controllare il girone di qualificazione e la vittoria degli Europei con grandi successi anche di ascolti sembrava aver confermato la bontà della scelta. Ma come in una delle più classiche commedie all'italiana la beffa era dietro l'angolo e la Macedonia è risultata più che indigesta in casa Rai che ora si ritrova sulle spalle un bel fardello economico.

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Italia, siamo alla frutta: la Macedonia è indigesta - Il Catenaccio - Web Magazine Sportivo

Ci risiamo. Ripiombati nuovamente nell'incubo di un Mondiale da vivere da spettatori. L'Italia toppa la fondamentale tappa play-off e senza neanche darsi la chance di affrontare il Portogallo nella finalissima del 29 marzo, esce inopinatamente contro la Macedonia e di fatto cancella quanto fatto di buono otto mesi fa con l'Europeo vinto. Un senso di sconforto generale che non deve però impedire un ragionamento ben più complesso sulle motivazioni che hanno portato a questo ennesimo fallimento.

Quattro anni fa il campionato di Russia 2018 fu acquistato da Mediaset, ma solo dopo che l'eliminazione dell'Italia era avvenuta. Questo ha permesso alla società del Biscione di acquistare il pacchetto dei mondiali a prezzo di saldo, investendo circa 80 milioni. Cifra che ha permesso di ottenere comunque buoni risultati in termini di ritorno pubblicitario.

Ora le alternative per i vertici Rai sono due, la prima sarebbe confermare l'investimento sperando in ascolti che permettano per lo meno di pareggiare i conti, confidando nel periodo di trasmissione. A dicembre la gente sta più tempo in casa e gli ascolti tv sono in media più alti che a giugno. Poi la sospensione forzata del campionato di Serie A potrebbe portare qualche appassionato in più a vedere le partite anche senza Azzurri. La seconda alternativa è rivendere in sub licenza una parte dei diritti, in questo modo rientrerebbe in parte dell'investimento, rinunciando all'esclusiva assoluta.

Alla finestra ci sono Sky, DAZN e soprattutto Amazon, che sembrava essere già in partita ad aprile quando si parlava di una partnership con la Rai e di una divisione dei diritti, circostanza che non si è poi verificata ma che ora potrebbe concretizzarsi. Più difficile un accordo con Mediaset.

In ogni caso la pillola da mandare giù in casa Rai è molto amara, nonostante il sapore di Macedonia.

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