Domenica sera il primo gol, eppure Lukaku il suo murale sui muri di Roma ce l'ha già. Così come è successo a Dybala, Mourinho, Totti, Di Bartolomei e ad altri. Ecco i più bei murales dedicati ai calciatori della Roma.
Non ha fatto in tempo ad atterrare che Romelu Lukaku aveva già il suo murales a Roma. Posa da gladiatore, sfondo giallorosso, nel cuore del rione Monti, in via dei Capocci. La firma è quella di Anonimo74, uno street artist che ha firmato diverse opere in giro per la capitale dedicata proprio ai calciatori giallorossi. Una celebrazione prima ancora che l'attaccante belga giocasse la sua prima gara e segnasse il suo primo gol (nel 7 a 0 contro l'Empoli di domenica sera).
Ma quanti sono i murales dedicati ai giocatori della Roma? Dove si trovano? Ecco i più famosi, tra scorci storici, immagini scomparse e luoghi iconici.
I murales di Anonimo74 per Dybala e Mourinho, tra Monti e Circo Massimo
Restiamo in zona Monti, uno dei rioni storici a tinte romaniste, e restiamo su Anonimo74 che sempre in questa zona ha realizzato il murales dedicato a Dybala, dal titolo "San Paulo la Joya", oggi purtroppo non più visibile. Il calciatore argentino ha proprio il corpo di uno dei patroni di Roma, con la sua tradizionale spada in una mano e il pallone nell'altra. "Per allestirlo ci ho messo tre giorni, per attaccarlo dalle undici di sera alle cinque del mattino – ha raccontato l'artista alla Gazzetta dello Sport - Devo ringraziare i miei amici che mi hanno tenuto la scala, alla fine ho offerto una birra a tutti. Il murale è alto 3,50 metri e largo 2,5, ma arriva ad un'altezza da terra di 7 metri". La tecnica è quella del disegno mano, colore con vernice ad acrilico e infine murale asciugato lentamente con il phon. Stesso stile e stessa tecnica per un altro santo, "San José", dedicato ovviamente a Mourinho.
La firma di Harry Greb tra José e… Zaniolo
Che Mourinho con il suo arrivo abbia calamitato attenzioni e acceso fantasie lo dimostra anche la sua presenza sui muri della capitale. Oltre ad Anonimo74 anche un altro artista ha scelto lo Special One come soggetto. Si tratta di Harry Greb, creative designer che ha rappresentato anche Ennio Morricone, Gigi Proietti e Papa Francesco. Dei due dedicati a Mourinho è visibile ancora quello in via Giovanni Branca, a Testaccio, dove il portoghese è rappresentato sopra la Vespa, con il titolo di "Specialone". L'altro, fatto per celebrare la vittoria della Conference League, si trovava in zona Circo Massimo, ma oggi non è più visibile. Così come quello dedicato a Nicolò Zaniolo, che compariva nei panni di un supereroe sui muri di Trastevere.
A Testaccio con i murales Laika
A Testaccio si trovavano i murales di Laika, "romana attiva dal 2019 – come si legge sul suo sito internet - Il suo nome è un omaggio al primo essere vivente nello spazio. Usa la maschera per esprimere la propria arte senza filtri, preservando la sua vita privata. Non è importante sapere chi c'è dietro la maschera: davanti c'è una donna che con ironia interpreta la realtà".
Il più bello è quello che vede Agostino Di Bartolomei che porta sulle spalle Lorenzo Pellegrini, il capitano della vittoria della Conference League. "Soltanto chi è romanista può comprendere il vero significato di questa vittoria – ha spiegato l'artista - È dal 30 maggio 1984 che aspettavamo questo momento, da quando non riuscimmo ad alzare la coppa dei Campioni sul prato dell'Olimpico." Anche questo murales, purtroppo, oggi non è più visibile, così come quello dedicato a Daniele De Rossi, con tanto di scritta "Yankee go home!" in riferimento alle contestazioni di quegli anni al presidente James Pallotta.
C'è sempre De Rossi in un altro murale di Laika, quello che si trovava in via dell'Arco della Fontanella, vicino a Corso Vittorio Emanuele. Da un lato il capitano della Roma, in abito da legionario, pronto a scagliarsi contro il Coronavirus. In quei giorni l'ex centrocampista aveva annunciato di essere positivo al Covid ed era da poco uscito dall'ospedale. "Volevo fare gli auguri di pronta guarigione al mio Capitano – spiegava Laika - certa che, proprio come faceva in campo, stia affrontando questa brutta esperienza come il guerriero che è".
Tutti i murales dedicati a Francesco Totti
Un capitolo a parte lo meritano ovviamente i murales per Totti a Roma. Partiamo allora da quelli che non si vedono più. Come "Totti Wolf", realizzato nel 2010 in via Caffaro, alla Garbatella, da Sten Lex, coppia di artisti definiti come "pionieri dello stancil graffiti". Il murales, riprodotto qui grazie alla foto di Jessica Stewart, durò appena qualche mese. Così come quello in Piazza del Fico o in Vicolo Savelli, realizzato da TVBOY. Ancora una volta un santo: stavolta però San Francesco.
Resiste ancora nel cuore giallorosso della Garbatella il disegno dedicato a Francesco Totti e realizzato da Gas Collettivo Indipendente, trio di artisti internazionali composto da Alex Caminiti, insieme alle due artiste Gimaka del Senegal e Sadif dell'Egitto. L'opera, apparsa addirittura sul New York Times nel 2016, ha ormai più di vent'anni ed è stata di recente restaurata. "All'epoca non ne ha parlato nessuno in Italia – ha spiegato Alex Caminiti, esperto di Arte Contemporanea del Comune di Messina - come spesso accade agli artisti italiani che poi vengono apprezzati all'estero e diventano famosi in tutto il mondo. Negli anni ho saputo che è stato gradito anche da Francesco Totti e i residenti lo hanno contattato per omaggiarlo. Di recente è apparso anche nella serie tv sul campione".
Campeggia maestoso in via Sibari, zona San Giovanni, il murales di Lucamaleonte, realizzato sulla facciata della scuola Pascoli e con il titolo "Vecchio a chi?". "Titolo che ha lo scopo di lanciareuna riflessione sull'idea di vecchiaia - spiega il Presidente del Municipio Roma VII Susi Fantino - in un mondo, il nostro, dove essere anziani è motivo di svantaggio sociale e di esclusione, approfondire il senso del tempo che passa, anche per i campioni e i miti contemporanei, è di grande valore educativo".
Il più bel murale dedicato a Totti, a Roma, è però quello che si trova a Monti, in via Pozzuolo. Andarlo a cercare è un'esperienza che tutti dovrebbero fare, girando tra le vie storiche di un quartiere bellissimo, a due passi dal Colosseo e dai Fori Imperiali. Lo trovi quasi per caso, in una via chiusa, con il bacio al cielo fatto in quel magico 17 giugno 2021 che si perde, oggi, tra i palazzi del centro. Periodicamente deturpato e sfregiato, ogni volta torna a splendere.
Falcao e Di Bartolomei, due murales a Tor Marancia
Due dei più belli, almeno per me, sono quelli che si trovano a Tor Marancia, borgata del quadrante sud di Roma. Qui la street art la fa da padrona, come dimostra il bel progetto "Big City Life", che ha portato 20 artisti internazionali a riempire con 22 murales, 765 litri di vernice, 70 giorni di lavoro e oltre 1000 bombolette spray le palazzine popolari dell'area. Ancora prima, precisamente nel 1983, era stata l'artista Annalisa Valentini a dipingere su un muro uno degli eroi dello scudetto appena conquistato: Paulo Roberto Falcao. Un murales iconico, scelto dallo scrittore Sandro Bonvissuto per la copertina del suo libro "La gioia fa parecchio rumore".
Sempre a Tor Marancia, stavolta sulla facciata del Liceo Artistico Caravaggio, in via Odescalchi, troviamo ancora Agostino Di Bartolomei. La posa è quella classica, con la bandiera giallorossa pronta a caricare una delle sue bombe ed è stata realizzata dagli stessi alunni, per celebrare un campione che proprio in questa zona tirò i primi calci al pallone. Campioni e storie che vivono in eterno. Nei cuori dei tifosi e sui muri della capitale.
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