La "Quiet Room" allo Stadio Olimpico: l'iniziativa inclusiva della Roma per tifosi con disturbi sensoriali e un modello di sostenibilità nel mondo dello sport.
L'AS Roma continua a distinguersi per il suo impegno verso l'inclusione e la sostenibilità, con iniziative innovative che stanno lasciando un segno positivo nello sport. Tra queste, spicca la "Quiet Room" inaugurata allo Stadio Olimpico in collaborazione con Sport e Salute.
Situata in Tribuna Monte Mario, la Quiet Room è uno spazio progettato per accogliere tifosi con disturbi sensoriali, come persone con autismo, permettendo loro di vivere l'emozione di una partita in un ambiente protetto e sereno. La stanza insonorizzata, dotata di illuminazione regolabile e lontana dai rumori intensi dello stadio, fa parte del programma inclusivo "Superiamo gli Ostacoli" della Roma. Questo spazio non solo garantisce un'esperienza rilassante durante le partite, ma è stato utilizzato anche per eventi di grande richiamo, come i Campionati Europei di atletica leggera e i concerti dei Coldplay.
L'accesso alla Quiet Room può essere richiesto tramite un apposito form sul sito ufficiale del club (disponibile a questo link), un passo avanti nella gestione delle tante manifestazioni di interesse ricevute dai tifosi. La Roma si impegna a soddisfare le esigenze dei suoi supporter, compatibilmente con gli spazi disponibili, sottolineando la volontà di creare uno stadio davvero per tutti.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di sostenibilità e inclusione che la Roma ha abbracciato anche in altre occasioni. Durante la Giornata Mondiale della Sindrome di Down, ad esempio, i ragazzi della Locanda dei Girasoli sono stati ospiti a Trigoria, dimostrando l'impegno del club nel promuovere progetti che valorizzano il talento e l'unicità di ogni individuo.
La Roma sta tracciando una strada che potrebbe diventare un modello per altri stadi, sia in Italia che all'estero. Iniziative come la Quiet Room e i servizi dedicati ai tifosi con disabilità sono passi significativi verso un calcio più inclusivo, dimostrando che lo sport può essere non solo spettacolo, ma anche uno strumento di cambiamento sociale.
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