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Maestro Nole

Novak Djokovic fa sua la 53esima edizione delle ATP Finals per la sesta volta in carriera, eguagliando Roger Federer nell'albo d'oro del torneo. 

L'ennesima incoronazione reale che giunge al proprio compimento all'ombra della Mole Antonelliana.

Una prassi talmente frequente da divenir una consuetudine ormai consolidata, a tal punto da costringere all'assuefazione lo scorrere inesorabile del tempo, il quale sembra presentare il conto a tutti meno che al gigante serbo.

Il primo battesimo all'interno del Pala Alpitour, che si aggiunge agli innumerevoli palcoscenici in cui viene data prova della schiacciante superiorità del ragazzo di Belgrado, veterano attore protagonista del teatro tennistico mondiale.

Ebbene sì, la dicitura "ragazzo" è la più corretta, la più azzeccata per colui il quale afferra le lancette dell'orologio arrestando la loro corsa, comprimendo altresì le pagine del calendario che si uniscono in un'unica e sola dimensione di eternità.

Il sound del rimbalzo della pallina sul cemento indoor, il lancio in aria della medesima ed il successivo schiocco sulla racchetta, da cui fuoriesce una traiettoria perfetta, liscia, imprendibile, posizionandosi in prossimità dell'incrocio centrale delle righe.

Risultato? Ace.

Il simbolo di una prestazione al servizio eccelsa, a rappresentazione della sola punta dell'iceberg di una performance stupefacente, come ci si aspetta da un atleta del suo calibro.

Il pubblico di Torino si alza in piedi e, nell'accogliere il verdetto finale, elargisce una lunga standing ovation al trionfatore.

Nole è Maestro per la sesta volta in carriera, al pari di sua maestà Roger Federer.

Recordbreaker di prim'ordine, fenomeno assoluto, mostro sacro, leggenda, mito.

Chiamatelo come volete, perché ad un certo punto gli appellativi sfociano nel superfluo.

Novak Djokovic batte in finale Casper Ruud con il punteggio di 2-0 (7-5 6-3) in 1 ora e 34 minuti di gioco e conquista così le ATP Finals 2022.

Il Match 

Il primo set fila liscio nonostante alcune occasioni per il serbo. Il norvegese, infatti, è costretto ad annullare tre palle break, due nel secondo gioco e una nell'ottavo. Nel dodicesimo game Nole strappa a 30 la battuta a Ruud, facendo suo il parziale con il punteggio di 7-5 al termine dei primi 54 minuti della partita.

Nel secondo parziale il serbo gestisce senza troppi patemi, ottenendo il break nel quarto game a 15, consolidando il vantaggio fino al nono gioco, turno di battuta in cui chiude la pratica al primo match con il punteggio di 6-3, dopo altri 42 minuti di gioco.

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