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Bagnaia Mondiale

Il pilota italiano conquista il primo titolo in MotoGP della sua carriera, il secondo nel Motomondiale dopo quello in Moto2 nel 2018. 

Le attese del debutto che naufragano sulla sabbia qatariota.

La voglia di rifarsi che si infrange sull'asfalto francese.

Le aspettative votate al riscatto che affondano nella ghiaia catalana.

Le speranze di rimonta che colano a picco sull'erba tedesca.

Doha, Le Mans, Montmelò e Sachsenring raffigurano il quadro di una prima porzione di stagione alquanto complessa, la quale pareva assumer la parvenza di gran buco nell'acqua.

I successi di Jerez e del Mugello sono lampi di classe in un cielo uggioso, squarci d'azzurro in una tempesta che imperversa inesorabilmente.

Poi scatta qualcosa.

La mente umana è un luogo ombroso, del quale l'esistenza umana ignora la ratio dei suoi profondi abissi, in cui astrusi meccanismi consegnano all'esperienza esterna degli input difficilmente carpibili a primo acchito così come a lungo termine.

I contorni dell'impossibilità che paiono in principio ben solidi e definiti, ad un certo punto iniziano a sfocarsi per dissolversi nell'etere, sconfinando nella possibilità concreta della realizzazione.

Assen, Silverstone, Spielberg e Misano fan da contraltare ai quattro zeri sopracitati, equilibrando le due metà del campionato per destinarci ad un lieto fine, messo nuovamente in dubbio dalla caduta in terra nipponica a Suzuka.

I terzi posti di Buriram e Phillip Island rappresentano la capacità di gestire, l'intelligenza e lo spiccato raziocinio di Pecco, che però da gran centauro quale è decide di stappare un'altra bottiglia di champagne a Sepang, perché l'animo del pilota non è altro che un condensato di passione ardente e non si può acquietare a lungo, perché poi spinge un moto di ribellione incontrollabile.

A Valencia l'ultimo round.

Il sole splende in un contesto ossimorico che porta una enorme, gigantesca nuvola rossa ad abbattersi come una bufera di gioia e felicità sul circuito Ricardo Tormo.

Decimo sotto la bandiera a scacchi ma non importa, perché ciò che conta è altro adesso.

50 anni dopo Giacomo Agostini su MV Augusta, un pilota italiano trionfa su moto italiana.

Francesco Bagnaia è campione del mondo MotoGP 2022. 

La stagione di Bagnaia 

In questa stagione Bagnaia colleziona ben sette vittorie (Spagna, Italia, Olanda, Gran Bretagna, Austria, San Marino e Malesia), un secondo posto (Aragona), e due terzi posti (Thailandia ed Australia).

Termina primo nella classifica piloti con 265 punti, +17 su Fabio Quartararo e +46 su Enea Bastianini. Inoltre, quest'ultimo diviene suo compagna di squadra nel Team Ducati Ufficiale per la prossima stagione.

Cara Mikaela, dove eravamo rimasti?
Italia, paese di Ignavi
 

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